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MARE CORTO. COSTE, ISOLE, PERSONE. UN REPORTAGE ADRIATICO.

I porti, le spiagge, i paesaggi, le città di mare. Storie di pescatori e di sale, di naufragi e salvataggi, di fari e cantieri navali. Mitteleuropa e Mediterraneo, ricchezza e povertà, lontananze e vicinanze, Occidente e Balcani. L’Adriatico è uno spazio affascinante, ricco di storia e storie, un crogiolo di popoli e culture, ma stranamente non trova un suo posto tra le grandi cronache sui mari. È come se fosse un mare minore. Forse paga il peso della Guerre Fredda, che lo trasformò in un muro d’acqua. Con il giornalista Matteo Tacconi ci siamo messi in viaggio per coste e isole, di qua e di là dal mare, per riscattare la storia dell’Adriatico. Diecimila chilometri percorsi, un libro, una mostra, un radio doc.

  • Dimensioni 24x26

  • Autori: Ignacio Maria Coccia e Matteo Tacconi

  • Testi: Renata Ferri

  • Editore: Capponi Editore

  • Anno: 2018

  • Prezzo: 23.00


Verde Cortina

Durante la guerra fredda il confine tra le due Germanie e le due Europe, dal Baltico all’Adriatico, venne pesantemente militarizzato. Prese il nome di “cortina di ferro” e fu simbolo dalla divisione ideologica tra Est e Ovest. Ma proprio a cavallo di quelle frontiere, in una fascia di terra lasciata sgombra dall’uno e dall’altro lato, una sorta di cuscinetto psicologico e di sicurezza, la natura riprese i suoi spazi. In silenzio, si creò una sottile striscia di boschi e prati. Oggi, con la Germania riunificata e l’Europa allargata, costituisce una spina dorsale ecologica nel cuore del continente. Con il giornalista Matteo Tacconi l’ho percorsa per intero, nel 2014, producendo il libro Verde cortina e una mostra fotografica.

  • Dimensioni: 24x36

  • Autori: Ignacio Maria Coccia e Matteo Tacconi

  • Editore: Capponi Editore

  • Anno: 2014 (prima edizione - 2015 (seconda edizione)

  • Prezzo: 20,00


KOSOVO: INCERTEZZE E SOGNI

Nel febbraio del 2008 il Kosovo, ex provincia serba a maggioranza albanese, ha autoproclamato l’indipendenza. È l’ultimo degli Stati nati dalla lunga dissoluzione violenta della Jugoslavia. Tra le guerre combattute, c’è anche quella tra Kosovo e Serbia, nel 1998-1999. Alla vigilia dell’indipendenza kosovara ho trascorso più di un mese in questa terra girando per villaggi, insediamenti rom, città, enclave e monasteri della minoranza serba. Ovunque, ho riscontrato un’atmosfera di incertezza, di sospensione.

  • Dimensioni 24,5x30

  • Autore: Ignacio Maria Coccia

  • Testi: Raffaele Coniglio, Renata Ferri, Ennio Remondino

  • Editore: Capponi Editore

  • Anno: 2009

  • Video

  • SOLD OUT


OFFIDA SACRA E PROFANA

Le processioni, le chiese e le tradizioni religiose. E lo storico carnevale, con lu bov fint, un richiamo alle antiche corride, e li vlurd del martedì grasso, fasci di legna incendiati. Sacro e profano, devozione ed elementi ludici, definiscono il carattere di Offida, borgo medievale della provincia ascolana, e il senso di appartenenza alla comunità dei suoi abitanti. Da anni seguo, fotograficamente, questi eventi e queste tradizioni. Ne ho tratto un libro.

  • Dimensioni

  • Autore: Ignacio Maria coccia

  • Testi: Alberto Premici

  • Editore: Capponi Editore

  • Anno: 2014

  • Video

  • SOLD OUT


ASSALTO AL MORO. IL PALIO DI ASCOLI

La Quintana, che si tiene ogni estate, in due differenti momenti, nella mia città, Ascoli Piceno, è una delle giostre più famose dell’Italia Centrale. Un contrassegno dell’identità di noi ascolani. La Quintana è molto più del suo atto finale, ossia una sfida tra cavalieri, sullo sterrato con cui viene ricoperto il campo Squarcia. La Quintana è un processo che coinvolge l’intera città, per mesi. Una filiera che vede impegnate le chiese, le istituzioni, i sestieri (quartieri), gli artigiani, l’intera cittadinanza. Una serie di momenti che uniscono gli ascolani intorno a questo evento senza tempo, e che, da ascolano, ho voluto raccontare con un progetto di lungo periodo. 


Kiev, ritratto di una nazione.

Nell’inverno a cavallo tra il 2004 e il 2005 l’Ucraina è stata attraversata dalla cosiddetta “rivoluzione arancione”, una protesta pacifica contro i brogli alle elezioni presidenziali che portarono al potere il filorusso Viktor Yanuovich. Il voto fu ripetuto, dando esito opposto: fu eletto il filo-occidentale Viktor Yuschenko. Mi recai a Kiev in quelle settimane concitate, soggiornandovi per un mese. Ma non raccontai le proteste. Piuttosto, mi concentrai sulla capitale e sulle sue contraddizioni, sulle sue persone e sulle loro abitudini, cercando di catturare attraverso questo racconto urbano e antropologico le pulsioni dell’ex repubblica sovietica. La Kiev quotidiana come specchio di una nazione sospesa, alla ricerca di un destino.